Storia di Giacomo Picca Garin

Giacomo Picca Garin, detto "Giacu", è stato un personaggio carismatico del pedale subalpino per i suoi trascorsi da corridore e poi da direttore sportivo.
Formidabile velocista dotato di fondo, a cavallo degli anni '40 e '50 se la giocava alla pari con Guido Messina, Pino Favero e Nino Defilippis, battendoli in più di un'occasione. Ma nonostante i suoi molti successi, tra cui spiccano classiche del ciclismo cadetto come il Trofeo Galli, la Coppa Brunero, il Giro del Sestriere e il Trofeo Camurati, a soli 23 anni decise di attaccare la bicicletta al chiodo, preferendo un posto di lavoro sicuro alla Fiat ad un precario ingaggio tra i professionisti all'Atala, che non gli offriva certezze per il futuro.
Tornò in scena dieci anni dopo come direttore sportivo della Brunero di Ciriè e per oltre vent'anni guidò dilettanti e Juniores del team canavesano alla conquista di vittorie di prestigio e titoli regionali in quantità. Lo chiamavano "il generale" perché usava il pugno di ferro, ma i suoi ragazzi gli volevano un bene dell'anima e ora ne piangono la scomparsa. Alla fine degli anni '80 affiancò Italo Zilioli alla guida dei dilettanti del C.S. Fiat, mettendo a segno un record singolare: sono state sue, sia pure con ruoli differenti e a distanza di 36 anni, la prima e l'ultima vittoria del team aziendale. Nella primavera del '54, vincendo al Motovelodromo il Trofeo Camurati, Picca Garin conquistò infatti il primo successo della squadra Fiat, che fino all'anno prima si chiamava Materfer e aveva una maglia diversa. Nell'autunno del 1990 a Castelsangiovanni, nel Piacentino, in assenza di Zilioli guidò Enrico Cecchetto alla vittoria del Giro del Medio Po, che resta l'ultimo successo del "corsari rossi" prima della definitiva chiusura della sezione ciclistica Fiat.
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