10 aprile 1991 - Gent-Wevelgem

53a Edizione: 10 aprile 1991
Partecipanti: 190. Classificati: 173
Dire oggi che la distanza ridotta ai 200 chilometri fu il propulsore principale della trasformazione della Gand Wevelgem in una corsa per velocisti da volatone, può apparire scontato, ma la disamina mostra delle coincidenze molto forti e nette, per lasciare spazi ad altre letture. Grazie al clima, ai tratti di pavé, a quel Kemmel pericoloso sia in salita che in discesa e alla lunghezza che si conviene ad un riferimento importante del calendario, la Wevelgem si era concessa a tante soluzioni, aumentando, di conseguenza la sua spettacolarità. L'accorciamento di decine di chilometri, oltre a dare meno stimoli agli attacchi iniziali, ben sapendo che non avrebbero ricevuto spazi da parte delle squadre dei velocisti, spuntò non poco le frecce dei finisseur e il traguardo da giocarsi a ranghi pressoché compatti, divenne una costante. Il lavoro dei giudici....anche. Nel '91, per lo sprint decisivo, si presentarono in 57, ed il "testa a testa", anche a colpi non di pedale, fra l'uzbeco Djamolidine Abdoujaparov e l'italiano Mario Cipollini, considerati a ragione come i più forti velocisti del mondo, visse il suo primo atto. I due, se le diedero in uno sprint, dove i limiti potevano considerarsi un eufemismo, ed a tagliare il traguardo per primo fu l'uzbeko, ma non sarebbe di certo stato scandaloso un intervento dei giudici in favore dell'italiano. Un aspetto che fu ricordato l'anno successivo...
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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