Alessandro Orioli

Nato a Forlì il 19 maggio 1901, deceduto a Cotignola (RA) il primo novembre 1987. Fondista. Professionista indipendente dal 1925 al 1928 senza ottenere vittorie. Un corridore che è stato, nella seconda metà degli anni venti, un importante anello di cinghia per lo sviluppo e la popolarità del ciclismo nella parte occidentale della provincia di Forlì. Uno che si difendeva su ogni percorso, senza eccellere su nessun versante e che, alla fine, arrivava prima di tanti con mezzi superiori ai suoi. Uno che ha finito discretamente due Giri d'Italia e che è stato capace di avvicinare il podio in corse di blasone come il Giro di Romagna. Passato fra gli indipendenti nel 1925, tentò subito l'esperienza del Giro d'Italia: raccattò i soldi che poteva per pagarsi quanto più possibile una simile avventura e raggiunse Milano, sede di partenza della prima tappa. Correndo da isolato, doveva essere lui ad affrontare guasti e sostituzioni, ed era terribile risolvere il problema quando la sfortuna si accaniva. Purtroppo dopo la terza tappa, ogni riserva era esaurita, ed il buon Orioli riuscì, elemosinando in giro, ad arrivare alla fine della quarta tappa, che si concludeva a Roma. Lì si ritirò. Ad agosto si presentò al Giro di Romagna per prendersi una rivincita e chiuse, dopo una bella ma estenuante corsa, al sesto posto. L'anno seguente fu molto bravo: concluse il Giro d'Italia al 30° posto. Fu quella l'edizione della "Corsa Rosa" che fece registrare il maggior distacco fra il primo (Brunero) e l'ultimo (Chiesa), esattamente: 1 giorno, 3 ore, 26 minuti e 56 secondi. Orioli, da par suo, diede alla non ancora "istituzionalizzata" "maglia nera", la bellezza di mezza giornata. Cercò poi di ripetersi al Giro di Romagna, ma chiuse 18°. Nel 1927, concluse nuovamente il Giro d'Italia finendo 37° degli 80 arrivati, a "sole" 5 ore dal vincitore Binda. L'ultimo segno tangibile della carriera di vertice di Alessandro Orioli, si consumò nel 1928, quando finì 14° nella prima edizione della Predappio-Roma (376 km), valevole pure come prima prova del Campionato Italiano di quell'anno.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy