Giovanni Carnielli "Ioan Carniel"

Estratto dal libro "Centodieci"

Nato il 20 Febbraio 1907, è stato uno dei personaggi più famosi del Comune di Pieve di Soligo per il suo modo folkloristico di vedere e praticare lo sport, massima espressione di eroismo, amore e spirito di conquista. Autentico pioniere del ciclismo ha gareggiato per tre anni al fianco di campioni come Binda, Girardengo, Guerra ecc... ed il suo coraggio è stato ben ricordato in un articolo di Luigi Gianoli nella Gazzetta dello Sport del 1966. Lo si può definire il primo corridore professionista del paese, anche se ha corso sempre da isolato ed il compenso spesso non era sufficiente a coprire le spese. Ha partecipato a due giri d'Italia classificandosi 97° nel 1929 e 67° nel 1930. Un piazzamento quest'ultimo che gli è valso l'ultimo posto in classifica nel giro vinto da Luigi Marchisio, un modo anche questo per rimanere negli annali del ciclismo. L'ultimo è comunque un'atleta che si piazza, è rimasto in gara faticosamente superando anche le insidie del "tempo massimo". Abbandonata l'attività agonistica, con lo stesso entusiasmo e la stessa passione ha seguito la sua squadra del cuore, la Pievigina Calcio, avendo sempre in tasca ritagli di giornale che ricordavano le sue epiche gesta. Ed anche qui la sua vita è piena di aneddoti, come nel 1991 quando, recatosi in corriera a Bergamo assieme alla squadra, ad un certo punto si dileguava senza lasciar detto niente a nessuno. Quando i suoi compagni di viaggio ormai incominciavano a preoccuparsi per la prolungata assenza, eccolo apparire con in fianco un giovane atleta, ed orgoglioso diceva a tutti: «Questo è il mio amico Mirco Gualdi, Campione del Mondo della Zalf» (in autostop si era recato a casa del campione (Alzano Lombardo) e poi lo aveva convinto-obbligato ad accompagnarlo allo stadio di Albino dove giocava la Pievigina). Nel 1992 è stato premiato a Milano dall'Associazione Nazionale Veterani d'Italia per la sua autentica e disinteressata passione per lo sport.
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