Storia di Urbano Fantozzi

Nasce nel 1915 a Santo Stefano ma qualche anno dopo si trasferisce con i genitori a Ravenna. Fin da ragazzo è impegnato come fornaio; le continue pedalate per portare a domicilio il pane lo convincono a tentare la carriera del corridore. Nel 1933 chiede di iscriversi allo Sport Club "Aquilotti" e viene tesserato nella quinta categoria, corrispondente a quella degli allievi. La sua prima corsa è a Rimini dove, giungendo secondo alle spalle del dilettante Fantini, risulta primo della sua categoria. Nel corso dello stesso anno colleziona una serie di lusinghieri piazzamenti. Nel 1934 Urbano passa dilettante sempre negli "Aquilotti" offrendo saggi di bravura in diverse occasioni. Dopo una serie di secondi posti il 17 novembre 1934 è il giorno della sua consacrazione: vince brillantemente infatti a Forlì la Coppa Casalini conquistando il titolo di campione romagnolo dilettanti (e pensare che fino alle nove di mattina aveva consegnato il pane). Corridore infaticabile, resistente alla distanza e con una spiccata attitudine a vivacizzare le corse in virtù del suo comportamento battagliero, Urbano si distingue come passista scalatore. Nelle volate però denuncia dei limiti.
Nel 1935 corre con la S.C. Malatesta vincendo dieci gare ed ottenendo molti piazzamenti. Nel 1937, dopo la parentesi del servizio militare, partecipa al primo Giro d'Italia dei giovani fascisti mettendosi in evidenza nella tappa Rimini-Firenze al termine della quale risulta secondo ma si vede assegnare la vittoria perché Mario Vicini, primo arrivato, viene squalificato dalla giuria in quanto di età superiore a quella richiesta. Nel 1938 passa alla categoria degli indipendenti ed ottiene dei buoni risultati come al Giro di Campania che lo vede sesto ma primo degli indipendenti con un consistente gruzzolo di quattrini. Ritorna alla Milano-Torino e, come già nel 1937, si piazza all'undicesimo posto. Dopo una Coppa Cantarelli, con arrivo a Ravenna, corsa all'insegna della sfortuna complici due forature che lo relegano in ottava posizione, partecipa nel giugno 1938 al Giro della Romagna, quarta prova del Trofeo dell'Impero, corre da protagonista ma, causa una piccola crisi, chiude tredicesimo. A fine 1938 abbandona l'attività:
in cinque anni (1933-1938) avrebbe meritato maggior fortuna anche se non sono mancati i momenti di gloria.
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