Storia di Alcide Raffoni

Noto anche come "Cido", nasce a Bertinoro nel 1918. Atleta di qualità non comuni sul passo e in salita si distingue anche per il tono combattivo che sa imprimere alle corse durante la sua brillante carriera. Inizia a correre nel 1935 con la G.I.L. di Cesena, dove nel frattempo si è trasferito, mettendosi in evidenza con vittorie di tutto rispetto come la Coppa Città di Pesaro. Nel biennio 1937-38 difende i colori dell'A.S. Forlì come dilettante conseguendo successi spesso per distacco e ottimi piazzamenti in Emilia-Romagna e nelle Marche. Nel 1939, passato alla Libertas di Rimini, esordisce con un buon 2° posto nella Coppa Vassura a cui fanno seguito piazzamenti di rilievo nella Coppa Malatesta a Ravenna, nel G.P San Geo a Milano e nella selezione per il campionato italiano a Bologna. Nel 1940 presta servizio militare a Forlì dove il Comando G.I.L. ne approfitta per inserirlo nella propria squadra assieme a Vito Ortelli e Remo Rosetti. Ottiene brillanti vittorie nel G.P. Pasquali a Bologna (gara nazionale per dilettanti e indipendenti) e nella Coppa Cagli offrendo inoltre prove di valore indiscutibile durante tutta la stagione.
Il 1941, ancora con la G.I.L. Forlì, è la sua annata migliore: sono molte sia le vittorie su strada che quelle su pista. Assieme ad Ortelli e Rosetti trionfa nel campionato emiliano a squadre e nel Trofeo Caduti per la Patria. In coppia con Ortelli domina nel Trofeo del Legionario sulla pista di Forlì e con Rosetti, sempre a Forlì, vince la Coppa Renzi a cronometro. In luglio alle Cascine di Firenze si laurea campione italiano inseguimento dilettanti sui 4 km e il mese successivo fa parte della formazione italiana che al Vigorelli di Milano batte nell'inseguimento a squadre l'Ungheria. A fine stagione risulta al primo posto nella classifica "dilettanti scelti".
Nel 1942 passa professionista con la Legnano ottenendo alcuni interessanti piazzamenti nel Giro del Veneto (7°), nel Giro di Lombardia (7° p.m.), nella Modena-Firenze (3°), nel Giro d'Italia di guerra (6°) e nel campionato italiano indipendenti (3°). L'anno seguente, dopo aver partecipato alla Milano-Sanremo (15°), viene destinato al fronte dove l'aspetta una lunga prigionia in Algeria. Nel dopoguerra, non riuscendo ad accasarsi con squadre professionistiche e non essendo in grado di mantenersi come indipendente, è costretto a retrocedere di categoria. Svolge così attività come dilettante con l'A.S. Vicini e poi con la R. Serra. Ottiene qualche vittoria tra il 1946 e il 1947 in Romagna (Coppa Pasini) e nelle Marche. Negli ultimi anni quaranta si dedica al ciclocross e chiude la carriera nel 1951 vincendo il campionato emiliano di questa specialità.
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