Storia di Carlo Braida

Di origine aristocratica (si fregiava infatti del titolo di Conte) e di famiglia benestante, affrontò con grande entusiasmo la nuova moda della bicicletta ed ottenne ottimi risultati, alternando con successo i diversi mezzi di locomozione del periodo, passando con grande disinvoltura dal biciclo ai bicicletti. Disputava le sue gare sfruttando rapporti agilissimi (dai 5.20 ai 5.60 metri di sviluppo per ogni pedalata) che sapeva spingere ad un ritmo frenetico tale addirittura da raggiungere (come fu calcolato durante il suo primato dell'ora nel 1891) le 112 pedalate al minuto. Come molti suoi contemporanei, seppe distinguersi sia su strada che su pista e contribuì decisamente (anche grazie agli appoggi del suo mondo aristocratico) allo sviluppo dello sport ciclistico.
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