Storia di Giulio Favaro

A 19 anni si dedica definitivamente allo bicicletta, abbandonando altre attività sportive. Inizia come dilettante nelle file della S.C. Monselice senza molta convinzione. Ad un poderoso fisico contrappone forse la fragilità del carattere; è bradicardiaco: il suo cuore in piena forma ha una rilevante diminuzione dei battiti.
Disputa la sua prima corsa (1952) nel Trofeo Città di Monselice e si ritira per foratura. Subito dopo si impone nel circuito di San Siro di Bagnolli e nella Coppa Helios a Buso.
L'anno 1953 vince la Coppa Pighin a Lusia e ottiene altri ottimi piazzamenti. Durante il servizio militare disputa una decina di gare, tra cui quella di Buso, dove ottiene un ottimo piazzamento raggiunto solo nel finale dopo una fuga solitaria.
L'anno 1954 coglie successi e significativi piazzamenti ovunque e al termine della stagione agonistica passa a difendere i colori del G.S. Lygie Lubian dove rimarrà fino al 1959.
Ottimo fondista, per le sue caratteristiche corre quasi sempre in rimonta, trovandosi spesso staccato fino a metà corsa; i muscoli hanno bisogno di macinare tanti chilometri per trovare il ritmo giusto. La serie interminabile di piazzamenti mettono in rilievo le qualità del classico "regolarista".
Da segnalare i successi ottenuti nel Circuito di Buso nelle stagioni 1956 e 1957, mentre una delle più belle corse disputate è il Giro del Medio Polesine con partenza e arrivo a Rovigo. Nonostante una foratura in una importante fase della corsa, riesce a rimontare ed ottiene un ottimo piazzamento. Successivamente ottiene un'importante vittoria nel G.P. Alemagna di Milano. Nell'anno 1959 s'impone nell'impegnativa classica Astico-Brenta sul traguardo di Vicenza e ottiene una serie interminabile di altri piazzamenti.
Nell'anno 1960 passa professionista con i colori dell'Atala di Padova agli ordini di Vito Favero, ma la sua avventura è breve; corre infatti un solo anno partecipando al suo primo Giro d'Italia; alla terza tappa è però costretto al ritiro per un malanno fisico.
Al termine della stagione ciclistica abbandona l'attività professionistica.
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