Giordano Cottur figura storica del ciclismo italiano

Giordano Cottur è nato a Trieste nel 1914, e nel capoluogo giuliano ha sempre vissuto e lavorato. Gloria del ciclismo italiano con 82 vittorie, da dilettante ha vinto innumerevoli Gran Premi e campionati regionali per un totale di 70 vittorie. Da professionista ha partecipato a 7 Giri d'Italia, con tre terzi posti (nel 1940 alle spalle di Coppi ed Enrico Mollo, nel 1948 dietro Magni ed Ezio Cecchi ed in fine nel 1949 battuto da Coppi e Bartali), un 7° ed un 8°, vincendo 5 tappe - Milano-Torino del '48 e '46, Firenze-Perugia del '47, Venezia-Trieste del '39 e Napoli-Lanciano del '38) e indossando la maglia rosa per 14 giorni (5 nel '49 e 8 nel '48 e una nel '46). Disputò anche due Tour de France con un ottavo posto finale nel 1947 (25° nel 1938). Al campionato del mondo su strada di Copenaghen si piazzò al 7°, mentre al Gran Premio d'Europa a Parigi terzo.
Nel '47 contribuì a far conquistare all'Italia il primo posto per nazioni nel Challange Desgrange-Colombo, piazzandosi al 5° posto della classifica dietro Schotte, Camellini, Bartali e Magni.
Cottur fa parte della storia d'Italia perchè nel Giro d'Italia del '46, il primo dopo la fine del secondo conflitto mondiale, il campione giuliano con grande orgoglio entrò nella sua Trieste al comando di un drappello di 17 corridori dopo che il gruppo, vittima di lanci di pietre, fu fermato a Pieris dai contestatori, un gruppo di sostenitori di Tito, della ripartizione avvenuta dopo i tragici fatti bellici e l'arrivo degli alleati. Era il 30 giugno 1946 e Trieste era ancora separata dall'Italia e governata dagli anglo-americani.
Dopo vent'anni di carriera sui pedali abbandonò le competizioni per fare il direttore sportivo e il dirigente, ottenendo anche la stella d'oro al merito sportivo. A Trieste gestiva anche un negozio di biciclette e ciclomotori e lì è stato fino all'ultimo prima di essere ricoverato nella clinica Salus di Trieste dove è morto l'8 marzo 2006; avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 24 maggio. Cottur aveva interpretato anche una parte in un film di Totò. Era l'ultimo testimone ancora in vita di una gloriosa epoca del ciclismo italiano.
Nel 2004 festeggiò i 90 anni proprio il giorno in cui a Trieste si disputò l'unica cronometro dell'87° Giro d'Italia.
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