La tragica fine di Sergio Salvioni

L'altro ieri Sergio Salvioni, dopo di aver preso parte alla Coppa Ferraris, nella quale era riuscito a classificarsi al quinto posto, ritornando a Roma da Rocca di Papa, lungo la Via Appia, nei pressi delle Capannelle, andava a cozzare violentemente contro un carro il cui cavallo si era imbizzarrito.
Trasportato prontamente all'ospedale, gli venivano riscontrate contusioni alla testa e la frattura della base del crano per cui alle 19.30 della stessa giornata cessava di vivere.
Sergio Salvioni, fervente appassionato di ciclismo, che dapprima ha militato nelle file della Fortitudo, passando poi all'Associazione Sportiva Roma quando avvenne la fusione della Fortitudo con l'Alba ed il Roman, era stimato ed apprezzato, pel suo carattere e pel suo valore, dagli amici e dai dirigenti la sua società. In questi ultimi tempi il Salvioni si era decisamente messo in luce ed era apparso una delle migliori speranze del ciclismo romano. Le ultime sue gare, la Coppa , il Giro della Sabina e la Coppa lo avevano visto tra i più brillanti e volitivi attori ed uno dei primissimi negli ordini di arrivo.
La malasorte ha stroncato la sua giovane esistenza - era nato il 24 gennaio 1908 - e la sua scomparsa costituisce una perdita non indifferente per il ciclismo laziale.
Alla moglie, che tra poco lo avrebbe reso padre, all'Associazione Sportiva Roma, che lo aveva tra i soci più affezionati, il Littorale, interprete dei sentimenti degli sportivi romani, esprime il più vivo cordoglio.

Il Littorale - 5 settembre 1933
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