Storia di Francesco Prina

Francesco Prima è stato un ottimo dilettante che, nel 1939 ad Arezzo, ha conquistato la sua prima maglia Tricolore nella specialità del Ciclocross, battendo un atleta, tale Giovannino Corrieri, più giovane di Prina di un anno e che poi fece una brillante carriera durata 17 anni, con 23 vittorie ed una maglia rosa, diventando il più fido gregario di Gino Bartali. Dopo quella prestigiosa maglia di "Campione d'Italia Giovani Fascisti", Prina fu costretto ad abbandonare la bicicletta per lunghi 7 anni perché fu chiamato, come molti, a servire la Patria in Armi nel secondo conflitto mondiale. Ma nemmeno le bombe, le sventure, i grandi disagi, la fame, lo fermarono e, nel 1946 tornò in sella in livrea "SC Crennese" e, proprio qui vicino al confine con la provincia di Milano, a Castellanza, Prina vince ancora il campionato italiano e indossa la Maglia Tricolore, Maglia che rivincerà nel 1948 nella sede della sua Società, Crenna di Gallarate. Negli altri anni riuscì sempre a salire sul podio Tricolore ad eccezione del 1950 quando si classificò quarto. Francesco Prina si è cimentato anche su strada e su pista. Su strada si ricorda il quinto posto alla Coppa Bernocchi del 1938 nella versione riservata ai dilettanti ed indipendenti ed inoltre, vanta anche alcune vittorie su strada come quella di Borgomanero. Ma non disdegnò nemmeno la pista, la sua specialità era quella dello "Stayer", cioè il dietro motori dove si confrontò con successo contro il fratello di Nando Terruzzi e Revasti ricevendo anche l'invito di trasferirsi a Parigi per entrare nel giro delle riunioni su pista. Un periodo assai duro questo per Prina, che, insieme agli altri pistards, doveva pulire il Vigorelli, scopare tutta la pista per potere gareggiare. Però, proprio in quegli anni, Prina cominciava a lavorare per proprio conto con un'impresa di tinteggiatura e decorazioni, impiantata a Castellanza e preferì continuare con questa sua attività che gli assicurava un reddito sicuro anche per "mandare avanti la famiglia" che aveva creato ed era già padre. Ma la passione per il ciclismo non l'abbandonò mai. Divenne direttore di Corsa, poi di organizzazione oltre che direttore sportivo, dirigente di Società (la Crennese) e, anche organizzatore di gare e, nel 1999, trovò anche il tempo e la forza di riconquistare una maglia Tricolore nel Campionato Italiano "Over 80", organizzato a Turbigo nel 1999.
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