13 settembre 2010 - Tour of Britain

Terza tappa del Tour of Britain, in territorio gallese, da Newtown a Swansea. Sono 150 km, con 3 Gpm e un finale piuttosto tortuoso. A meno di 2 km dall'arrivo si scollina infatti a Constitution Hill, suggestivo strappo in pavè che deciderà probabilmente la corsa. La situazione di corsa è già ben definita: dopo la fuga bidone di ieri, sono rimasti in 15 a potersi giocare la vittoria finale. Tra questi, nessuno degli uomini della Colnago-CSF Inox, alle prese con una pandemia interna di un virus intestinale che ha fiaccato Canuti e Brambilla, ieri in fuga e poi ripresi, e fatto tornare a casa anzitempo Belletti, non partito stamattina. Allo sprint di Llandindrod, Haussler fa il pieno di abbuoni su Bozic e Albasini mentre Henderson passa quarto e così rimane a secco. Sono poi Cameron Meyer (Garmin) e lo stagista Pim Lighart (Vacansoleil) a propiziare la fuga, seguiti dall'altro stagista Elia Favilli (ISD), Richardson (Sigma Sport), McNally (An Post), Oliphant (Endura), Timmer (Skil Shimano), Bibby (Motorpoint) e Neiryinck (Topsport Vlaanderen). Nessuno dei 9 è in classifica, così i fuggitivi arrivano a guadagnare fino a 4 minuti. Il divario non aumenta perché la High Road è intenzionata a far la corsa e a mettere in difficoltà Henderson, così poco prima del Gpm di Black Mountain comincia a tirare. Il cielo intanto continua a scaricare inclemente pioggia sui corridori. Cameron Meyer rompe gli indugi e decide di andarsene tutto solo su Black Mountain. Oliphant oppone una lieve resistenza, ma deve cedere. Le condizioni meteo sono orrende: la visibilità è ridotta a 20 metri dalla nebbia e in più, i corridori hanno vento in faccia. Qualcosa si muove anche nel plotone e se ne vanno Tony Martin e Albasini (HTC-Columbia), che riescono a riprendere gli inseguitori di Meyer (Favilli e Timmer intanto hanno mollato) mentre con Henderson restano una trentina di uomini con 1'20" di ritardo dalla testa della corsa in cima a Black Mountain. In discesa cade l'australiano Darren Lapthorne della Rapha Condor e viene portato via in ambulanza con una clavicola fratturata. Radiocorsa segnala altre cadute, per fortuna con conseguenze meno gravi. La cavalcata di Cameron Meyer procede piuttosto forte, ma tra i -10 e -5 km dall'arrivo è ripreso dagli 8 inseguitori trainati a tutta dagli HTC che mantengono il minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo. Si arriva così su Constitution Hill, dove Martin lancia Albasini, che stacca la concorrenza fiaccata dalla fuga. Michael scende a rotta di collo, nonostante la strada bagnata, dalla collinetta e arriva al traguardo da solo. Per lui tappa e maglia. Bibby prende il secondo posto battendo allo sprint Neirynck, entrambi a 8", più lontani gli altri fuggitivi che arrivano ad uno ad uno. Primo del gruppo è Richie Porte con a ruota Jack Bauer della Endura: i due superano Martin poco prima del traguardo, e fanno registrare con un ritardo di 1'15" dal vincitore. Bravo comunque Henderson, che si è ben difeso classificandosi 13esimo a 1'27" e che adesso è secondo nella generale con un ritardo di 1'26" dal nuovo leader.
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