12 settembre 2010 - G.P. Cycliste de Montréal

Il G.P. Montréal è il secondo appuntamento canadese del Pro Tour 2010, dopo quello di venerdì a Québec City. Sono 167 i corridori al via di questa prova che si disputa su un circuito di 12,1 km da ripetere 16 volte, per un totale di 193,6 km. Un primo giro molto tirato vede la fuoriuscita di cinque corridori: Maarten Tjallingii (Rabobank), Gorka Izagirre (Euskaltel-Euskadi), Angel Madrazo Ruiz (Caisse d'Epargne), Julien Bernard (Ag2r-La Mondiale) e Alfredo Balloni (Lampre-Farnese Vini). I cinque poi sono agganciati da Kevin Seeldraeyers (Quick Step). Durante il terzo giro i battistrada si riduco a quattro, con Bernard e Balloni attardati da una caduta. Nel frattempo Adam Hansen (HTC-Columbia) si pone solitario all'inseguimento dei battistrada, ma la sua azione, durata quasi tre giri, non produce effetti e viene riassorbito dal gruppo. I quattro di testa procedono di comune accordo e il loro vantaggio si mantiene intorno ai 3' sul gruppo che comunque tiene sotto controllo la situazione. A cinque giri dal termine (poco meno di 60 chilometri all'arrivo), in testa al gruppo sono i corridori della RadioShack che provano ad evadere; prima Markel Irizar e poi Chris Horner e Tiago Machado tentano il contrattacco e alla fine sono in cinque i contrattaccanti che si avvantaggiano: Daniel Oss, Francesco Gavazzi, Chris Sorensen e una coppia Radioshack formata da Tiago Machado e Chris Horner. I cinque raggiungono e staccano i battistrada quando al traguardo mancano una cinquantina di chilometri. A quattro giri alla conclusione i cinque battistrada hanno un minuto di vantaggio sul gruppo tirato da Euskaltel, Garmin, Rabobank e Sky. Il ritmo però, fatto di alti e bassi, impedisce al plotone di abbattere in tempi rapidi il gap che i cinque hanno messo fra sé e gli altri. In avvio di terz'ultimo giro, a 35 km dal traguardo, il margine è ancora di 40". Hesjedal allunga cercando di scremare decisamente il gruppo. Gesink, Ballan, Hincapie, Cunego, Boasson Hagen e Fédrigo sono i primi alle spalle del canadese, mentre nel quintetto di testa Oss da qualche segnale di cedimento. Al passaggio, a 24 km (e 2 giri) dal termine e dopo che la Rabobank ha quasi annullato il vantaggio dei battistrada (sceso ad appena una decina di secondi), Gavazzi tenta l'impresa solitaria, forzando sulla prima salita e si staccano Oss e Machado; intanto dal gruppo emerge prepotentemente Gautier, bravo a rientrare sui primi e imitato pochi chilometri dopo da Sulzberger e Steensen, coppia uscita a sua volta dal plotone e così in testa si forma un sestetto composto da Gautier, Gavazzi, Sörensen, Sulzberger, Steensen e Horner. Tra i saliscendi e le continue variazioni di ritmo, i 10"-12" dai primi il gruppo non riesce a limarli. All'ultimo passaggio il margine è invariato, e Gautier prova a forzare all'inizio della salita: è l'ultima carta a disposizione degli attaccanti, dopodiché il gruppo, tirato dalla Garmin e dalla RadioShack, annulla il tentativo dei sei. È Leipheimer ad operare il forcing del ricongiungimento, agli 11 km, e il suo è un perfetto lancio per Gesink, che allunga deciso. Cunego, che gli era a ruota, non riesce a tenerlo e De La Fuente prova a seguire l'olandese, senza successo. Poi è la volta di Zubeldia, seguito da Samuel Sanchez, ma anche questo tentativo fallisce. Ci pensa ancora una volta Hesjedal a tirare il collo a tutti, e sulla sua spinta si forma, alle spalle di Gesink (che conservava appena 10" di vantaggio o poco più), un drappello con gli stessi Zubeldia e Sánchez, e poi con Boasson, De La Fuente, Sagan, Chavanel, Monfort e Wegmann. In discesa si registra qualche rientro (per esempio Ballan e Santambrogio), ma nonostante tutto, il capitano della Rabobank continua a difendere coi denti quella decina di secondi: praticamente sempre a vista, ma gli inseguitori non riescono ad avvicinarsi. Sull'ultima salita, dopo un breve allungo di Santambrogio, Hesjedal da fondo a tutto quel che ha, portando via un terzetto con Sagan e Samuel Sanchez. Zubeldia, Boasson Hagen e Monfort rientrano in discesa, quando mancano 5 km alla conclusione. Gesink, con gli inseguitori sempre più vicini, non demorde, tiene duro e vince agitando un pugno e prendendosi scrosci di applausi, mentre alle sue spalle la lotta per il secondo posto premia Sagan, uscito fortissimo sull'ultima rampa e bravo a resistere al ritorno di Hesjedal (terzo). Samuel Sánchez chiude al sesto posto.
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