La carriera di Gilberto Todesco

Questa è la storia di un uomo animato da una grande passione per la bicicletta.
Un corridore, grande velocista ed ottimo passista, che ha saputo vincere tanto ma soprattutto... che non si è arreso mai!
Gilberto Todesco nacque a Solagna, in provincia di Vicenza, l'11 luglio del 1930. Suo padre era impiegato presso il monopolio di stato, perchè a Solagna si coltivava il tabacco, per cui per l'epoca la sua famiglia era relativamente benestante. A riprova di questo fatto Todesco racconta che "tutti noi figli indossavamo scarpe".
Quando Gilberto, ormai orfano di padre, terminò la quinta elementare, la madre gli chiese se volesse continuare o meno gli studi, come aveva fatto e avrebbe fatto anche dopo con tutti i suoi fratelli (nove i sopravvissuti alle varie malattie infantili). Gilberto rispose di no e iniziò l'apprendistato come meccanico presso una bottega che riparava e montava biciclette nel paese confinante. E' qui che cominciò la sua passione per le due ruote, malvista dalla famiglia, soprattutto dalla madre e da uno dei fratelli più grandi, sacerdote, perchè Gilberto partecipava alle gare o si allenava di domenica, "giorno del Signore".
Nel 1946 Todesco iniziò la sua carriera ciclista presso il Velociclub di Bassano del Grappa, dimostrando subito grandi doti sia su pista, vincendo il campionato regionale veneto di velocità, che su strada, ottenendo un primo posto a Vittorio Veneto.
Nel 1950 emigrò in Svizzera in cerca di lavoro e si fermò lì fino al 1955. Corse per il Velociclub di Vevey, ottenendo un primo posto nella Criterio- Vevey - Montreux e a Losanna. In gara a Aigle cadde sbattendo contro un'auto, rompendosi tibia e perone e restando per quattro mesi, di cui tre in ospedale, con le stampelle.
L'emigrazione in Svizzera e le conseguenze di questo brutto incidente in gara gli impedirono il passaggio al professionismo, fatto che prima di questi eventi tutti gli esperti del settore davano per scontato.
Nel 1955 Todesco si trasferì a Bolzano per lavorare per la Saffa (quella dei fiammiferi), e vi restò fino al 1958: corse per la Società Ciclistica Libertas di Bolzano ma non ottenne vittorie, fermandosi ad un 2°, un 3° e un 5° posto.
Successivamente si trasferì a Milano, dove continuò a correre fino ai 30 anni come dilettante.
Dai 30 ai 40 smise di gareggiare, dando la priorità alla sua famiglia appena costruita: si sposò con la signora Tatiana e si trasferì a Cesano Boscone, dove abita tuttora, ed ebbe due figlie: Maria Stella e Giuliana. Continuò però ad allenarsi.
Dai 40 anni in poi ricominciò a correre come "veterano".
Gareggiò per la Pogliaghi di Cormano, vincendo a Milano sul circuito di Gratosoglio e a Varese.
Passò poi alla Bianchi Varese vincendo il campionato regionale cronometro a squadre, il campionato italiano cronometro a squadre e il campionato regionale lombardo a squadre; ottenne inoltre 13 vittorie individuali, con il record di 7 vittorie in 7 domeniche consecutive.
Successivamente restò tre anni alla Società Misinto collezionando 10 vittorie; una brutta caduta in gara a Vedeseta lo costrinse ad un lungo ricovero ospedaliero.
Vestì poi i colori della Boga Milano, con la quale partecipò a due Enalgiro (una specie di giro d'Italia non professionista) nel 1972 (6° posto) e nel 1973 (9° posto). Prese parte a queste competizioni anche Angelo Conterno il quale, dopo avere concluso la sua carriera di professionista, non resistendo al fascino della gara aveva ricominciato a correre come veterano.
Todesco passò poi alla Opel di Buccinasco, ottenendo 2 vittorie; purtroppo nel 1975 una brutta caduta in gara a Cernusco Lombardone, in cui colpì gravemente il cranio, lo costrinse a ritirarsi definitivamente.
Continuò comunque a tenersi allenato, pecorrendo chilometri su chilometri in sella alla sua "Magni", prodotta artigianalmente dal proprietario dell'omonima bottega di Baggio (Milano), il mitico "Pep", di cui era ed è amico.
Dei suoi trionfi Gilberto Todesco conserva numerosi ricordi: una trentina di medaglie d'oro, un numero considerevole di medaglie d'argento e di bronzo, una settantina di coppe, innumerevoli targhe e trofei. Anche oggi ci tiene a precisare che solo negli ultimi anni di carriera si ricorreva alle coppe, infatti prima dei trent'anni se ne aggiudicò solo una.
Questo campione ricorda ancora con piacere di aver corso con Conterno, e insieme ai suoi compagni di squadra Zanazzi (conosciuto a Milano perchè ha aperto una bottega di bici nella zona di via Solari), Baldisseri, Carcano e Guerra.

Matteo Mariani
Maria Stella Todesco
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