14 giugno 2010 - Giro Ciclistico d'Italia

Gara interessante già nella prima parte, con vari tentativi di fuga: ci provano subito una decina di atleti tra i quali Boaro, Prodigioso, Beltrán, l'inglese Christian, Salvetti, Puccio, Orrico, i rumeni Nechita e Gradinaru che riescono a prendere subito un minuto e mezzo di vantaggio sul plotone; successivamente dal gruppo evade un'altra decina di corridori tra cui Mammini, Centra, Agostini, Santoro, i colombiani Anacona, Oyola e Betancur, Lupori e Maggiore che cerca il ricongiungimento sul gruppo di testa quando il gruppo principale ha un ritardo attorno ai tre minuti. E' però lungo la salita verso il Passo Sommo, prima asperità di giornata, che la situazione comincia a farsi realmente interessante e delicata per alcuni dei pretendenti al successo finale dal momento che in testa si ritrovano in una decina con ben quattro colombiani (Oyola, Betancur, Anacona e Beltrán ed alcuni superstiti del tentativo iniziale quali Prodigioso, Orrico, Boaro, Salvetti e Monsalve (verso il traguardo volante di Lavarone riesce a rientrare per un tratto anche Paolo Colonna del Delio Gallina). In testa i colombiani, e in particolare Oyola, Beltrán e Anacona si avvicendano per scandire il passo sul Sommo mentre balza all'occhio l'assenza nel tentativo di due dei principali favoriti come Battaglin (condizionato dalla caduta del giorno primo a Ghedi che ne aveva addirittura fatto temere il ritiro e quindi non al meglio) e Stefano Locatelli, che hanno preferito mandare in avascoperta un compagno di squadra (rispettivamente Agostini ed Orrico). Il vantaggio della testa nei confronti del plotone si attesta attorno al minuto e mezzo e verso il secondo Gpm di Luserna l'azione colombiana seleziona ulteriormente il drappello dei battistrada, visto che con i quattro sudamericani restano solamente il venezuelano Monsalve col compagno di squadra Santoro ed il veneto Boaro. Superata anche questa asperità la strada continua nella sua ascesa verso il Passo di Vezzena, dove è ancora straordinario il lavoro di Edward Beltrán sia come punto d'appoggio per Betancur che per i punti della classifica degli scalatori. Del passo sostenuto del giovane classe 1990 ne paga le conseguenze Manuele Boaro che perde contatto in salita, ma che poi in discesa riesce a riportarsi sui primi; al termine della discesa il vantaggio nei confronti del gruppo principale è salito a 1'50". Tra gli inseguitori c'è una momentanea fase di stallo e provano ad uscire il polacco Adamkiewicz, Lasca e Randazzo, i quali per alcuni chilometri cercano di riportarsi sulla testa della corsa, prima di essere raggiunti all'inizio della salita conclusiva, i cui ultimi cinque chilometri presentano costantemente pendenze superiori al 7%. I battistrada sono, a questo punto irraggiugibili, e negli ultimi tre chilometri, Monsalve è il primo ad abbozzare un allungo ma viene subito rintuzzato da Beltran mentre perdono contatto sia Oyola (sfinito dal lavoro fatto in precedenza) e poi Boaro. Il venezuelano sembra il più convinto nel tentare di rovinare i piani colombiani, ma è Beltrán, che sembrava accusare la fatica in ultima ruota, che invece si riporta immediatamente in testa per imprimere un'altra tirata sostenuta. Il ritmo del giovane Edward comincia a far di nuovo male e, una volta superato il cartello dei -2 chilometri, anche Anacona e Santoro non sono più in grado di sostenere il passo. Restano pertanto in tre, con Monsalve e Betancur alle spalle di Beltrán e che ormai sono pronti a giocarsi il successo una volta superato l'ultimo chilometro. Monsalve sulla carta rappresenta l'atleta più veloce del terzetto ma per la Colombia le cose tornano a mettersi bene anche grazie al ritorno dalle retrovie di Anacona. Tre colombiani contro Monsalve, che a questo punto prova ad uscire negli ultimi trecento metri ma la morsa colombiana si fa sentire negli ultimi metri, con Betancur che esce sulla parte destra della strada e Beltrán sulla sinistra per andare a suggellare una grande doppietta. Terzo posto per il venezuelano davanti ad Anacona mentre a 20" la quinta piazza di Antonio Santoro testimonia la buona prova del corridore lucano, diventato anche il miglior italiano nella generale (30" il suo ritardo dalla vetta). A 49" tagliano il traguardo Boaro e Stefano Locatelli che, dopo aver attaccato in salita, è riuscito a raggiungere l'atleta della Trevigiani, a 1'22" giunge il terzetto formato da Zardini, l'inglese Rowsell e l'altro colombiano Oyola mentre Enrico Battaglin conclude in 12esima posizione a 1'47". Un secondo più indietro giunge il colombiano della SCAP Arredondo assieme a Rabottini, Frusto e Vaccher mentre poi alla spicciolata i vari Zanco, Gorato e Quintero, con il leader Gianluca Leonardi che giunge con un ritardo di oltre 12 minuti. Con la vittoria odierna Betancur diventa così il nuovo capoclassifica del GiroBio con 4" di vantaggio su Beltrán e 5" su Monsalve mentre tra gli italiani alla già citata quinta piazza di Santoro si affianca la sesta di Stefano Locatelli, distante dalla vetta ora 59".
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